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I furti in casa sono in aumento +114% nel 2014

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I furti in casa sono in aumento +114% nel 2014

#Sicurezza

Quanto possiamo sentirci sicuri tra le mura di casa nostra? Le statistiche di recente diffuse da Transcrime, centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale, non sono purtroppo confortanti. Un dato su tutti: dal 2004 al 2012 sono aumentati del +114% i furti in appartamento nel nostro Paese. Che sia sempre tutta colpa della crisi economica?

Dati impressionanti, se si pensa che non è così per tutte le tipologie di crimini. Anzi!

Pare che negli ultimi anni vadano di gran moda i furti in appartamento. Nel 2012, ultimo anno per il quale è stata aggiornata la statistica, il numero di case ripulite dai cosiddetti “topi di appartamento” hanno toccato la cifra record per il nostro Paese di 238.000 unità. Una crescita esponenziale, se si pensa che il medesimo dato era fermo a circa 111.000 furti in casa nel 2004, soli otto anni prima.

Incremento del +114%, che spicca in modo evidente rispetto al totale dei furti condotti a danno degli italiani nel medesimo arco temporale (+4%, quindi sostanzialmente invariati).

Se la matematica non è un’opinione, nel 2012 in Italia sono stati commessi furti in abitazioni all’impressionante ritmo di uno ogni minuto e pochi secondi. Conclusione obbligata, partendo dal dato ufficiale secondo cui in un anno il numero di denunce per case svaligiate ha sfiorato quota 240 mila. Un boom vertiginoso, perché a partire dal 2004 i furti a domicilio sono cresciuti del 114% contro un aumento dei furti in generale del 4% appena.

L’analisi è stata compiuta da Transcrime, istituto di criminologia emanazione dell’università Cattolica di Milano in base a numeri attinti dal ministero degli Interni.

La ricerca dà contorni esatti a un diffuso allarme sociale, a un fenomeno criminale che non è semplicemente percepito ma confermato dalle statistiche. Un fenomeno sfociato specie al Nord (dove i malviventi stanno colpendo con maggiore durezza) in reazioni di vario stampo: quelle violente (la caccia culminata con l’uccisione del ladro avvenuta a dicembre a Serle, nel Bresciano, le ronde di cittadini armati di asce e bastoni nella zona del lago di Como) ma anche quelle di indignazione civile (un corteo spontaneo dei derubati di una settimana fa per le vie di Tirano, in Valtellina).

Sempre i numeri indicano che l’impennata è proseguita anche nel 2013: nei primi 6 mesi dell’anno, secondo una ricerca dell’associazione di proprietari immobiliari Confabitare, a Bologna i furti sono aumentati del 30,3%, a Milano del 29, a Torino del 26 e a Roma del 25.

«L’allarme destato da questo tipo di reati – spiega Marco Dugato, ricercatore e docente della Cattolica – si spiega con due ragioni: da un lato vengono violate non solo le cose ma anche lo spazio privato e degli affetti; dall’altro la vittima percepisce che i colpi non sono improvvisati, presuppongono preparazione e osservazione dei luoghi».

Secondo Dugato è sbagliato attribuire le razzie porta a porta alla crisi economica: «Proprio per la ragione a cui si accennava poco fa. Questo reato richiede un’abilità che non si improvvisa. Chi si trova dalla sera alla mattina senza un lavoro e senza un reddito e tenta il colpo della disperazione è più probabile che si inventi scippatore, rapinatore o ladruncolo da supermercato».

Oltre ai numeri, impressionano le reazioni provocate dai furti a catena nelle case. «Anche in questo c’è una logica. Spesso i colpi – conclude il ricercatore – avvengono a distanza ravvicinata e in poco tempo: nella stessa strada, nello stesso quartiere. Ciò fa sentire tutti gli abitanti esposti al medesimo rischio e innesca dei meccanismi di difesa comuni».

Crescita del numero di furti in appartamento verificatasi, comunque, dal 2004 al 2012, in ogni regione d’Italia. Ma in quale regione si concentrano la maggior parte dei furti? Vince questo triste primato la Lombardia (22% del numero complessivo di furti tra le mura di casa), staccando di diverse incollature Emilia Romagna e Piemonte (10%).

Complessivamente è il Nord Italia ad assommare la maggioranza assoluta dei furti in casa, contando ben il 54,6% dei reati di questo tipo sul proprio territorio. Ma è il Centro che ha subito nel suo complesso un aumento più pronunciato (+125%).

Tra le regioni dove questo grave fenomeno sociale ha riscontrato un’accelerazione maggiore negli ultimi anni primeggia infatti l’Umbria (+166% rispetto al 2004); al secondo posto la Lombardia (+156%), al terzo la Toscana (+141%) e al quarto il Friuli Venezia Giulia (+140%).

A livello provinciale hanno conosciuto un vero boom di furti domestici denunciati dalle Forze dell’Ordine all’Autorità Giudiziaria: Rovigo (+237%), Forlì (+232%), Mantova (+228%), Terni (+224%), Reggio Calabria (+203%) e – prima tra le grandi metropoli italiane – Milano (+203%). Città meneghina che registra una particolare concentrazione di crimini provocati da ladri di appartamento nei quartieri est e nella zona centro-ovest della città.

La riflessione sorge spontanea:

  1. Perché un aumento tanto elevato di furti in casa nel giro di pochi anni?
  2. Che sia colpa della crisi economica e della perdita di lavoro da parte di sempre più residenti?

Non è d’accordo con questa interpretazione Marco Dugato, docente dell’Università Cattolica di Milano e ricercatore Transcrime, che spiega a margine della ricerca: «Questo tipo di reato presuppone un livello di pianificazione, competenza ed organizzazione molto alto da parte dei criminali. I ladri scelgono con cura i propri bersagli, le modalità di azione e il momento in cui colpire.

In altre parole si tratta di gruppi o singoli altamente specializzati, questo porta anche ad escludere la crisi economica come uno dei fattori collegabili a questo incremento»

La risultante finale rimane solo una , iniziare a prendere in seria considerazione tutte quelle azioni atte a rendere difficile se non impossibile l’azione dei ladri ,quindi Grate di sicurezza , cancelletti, blocca maniglie , porte blindate e antifurti

Fonte :Emanuela Gazzotti
http://milano.unicatt.it/

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